sabato 9 febbraio 2013

Elisabetta e le gemelline

Sono arrivate già da un mese in realtà e da tempo volevo dedicare loro un post ma come si dice... meglio tardi che mai!
Le gravidanze gemellari sono sempre un pò "rognosette" per noi ginecologi, da quando fai la prima ecografia e sconvolgi i genitori annunciando che avranno bisogno di due culle tu, povero ginecologo, inizi a visualizzare nella tua mente tutte le possibili complicanze, la trasfusione feto-fetale, i cordoni, i ritardi di crescita e tutto il resto... tutto il resto che, ti cecassero un occhio e ti cascasse la lingua, ovviamente ti guardi bene dal raccontare ai genitori, già abbastanza sconvolti dalla doppia notizia.
Ti limiti a dire che sarà una gravidanza da seguire con maggiore attenzione, con un sorriso a trecento denti racconti queste nefaste complicanze ma premettendo "non capiterà certo a voi!" e sottinteso nemmeno a me, poveretta, che dovrò seguirvi.
A dimostrazione del fatto che sono una ottimista e che a pensar bene si vince sempre, Elisabetta, a parte i problemi di crescente ingombro sterico, non ha avuto nessunissima complicanza, le bimbe sono sempre cresciute benissimo, non si sono date nessun fastidio l'un l'altra e sono arrivate al cesareo in forma smagliante.
Elisabetta e consorte sono stati meravigliosi, dall'inizio alla fine, ottimisti, sorridenti, positivi, il prototipo dei miei pazienti insomma! ( devo controllare bene che fuori dai miei studi qualcuno non abbia realmente appeso un cartello " non varcate questa porta pessimisti ed ansiosi"...).
Il giorno del cesareo io non c'ero, purtroppo, dato il mio trasferimento in Abruzzo, ma subito sono stata avvisata della nascita e dell'ottima salute di mamma e bimbe.
Elisabetta è stata una delle tante (quasi tutte) future mamme che ha deciso di proseguire con me il proprio percorso pur essendomi trasferita a 300 km da Roma.
 Lei non lo sa, ma questa cosa mi ha fatto un enorme piacere, appunto perchè gravidanza gemellare, che magari avrebbe potuto aver bisogno di una figura più presente di me nello svolgersi degli eventi, evidentemente sono anche con lei riuscita a trasmettere positività, calma, fiducia...
Qualche giorno fa ho incontrato Elisabetta e le bimbe, che sono bellissime, quasi come la loro mamma!
Lei è in forma smagliante, nonostante le notti insonni.
Mi mancheranno nei loro controlli mensili, ma sono fiera di come sono andate le cose, sono fiera di averla come paziente e del fatto che lei abbia scelto me come ginecologa.
Aggiungo le gemelline al diario dei miei "nipotini" e riporto uno degli ultimi sms che Elisabetta mi ha inviato:
" E' stata super comprensiva in questi giorni... un'altra mi avrebbe mandata a quel paese... lei invece è stata dolcissima e paziente e pure psicologa... non so come esprimerle la mia riconoscenza per il suo supporto... i greci parlavano di kalogagatia per indicare il connubio tra bellezza esteriore ed interiore e lei ne è uno splendido esempio... un abbraccio fortissimo..."
Ah che piacere leggere queste cose, che forza mi danno, che orgoglio, che voglia di continuare così e anzi fare sempre meglio... non potevo fare un lavoro più bello di questo!
Fine della storia!



lunedì 14 gennaio 2013

Mesi di assenza, aggiorniamoci!

Qualcuno mi darà per morta, altri per dispersa, immagino...il mio periodo di latitanza si è prolungato parecchio: devo aggiornarvi!
Partiamo dai miracoli, si avete letto bene, si tratta proprio di un miracolo... Il piccolo nato a 23 settimane, scarsi 600 grammi oggi pesa più di 2 kg, e' ancora in ospedale ma ha vinto tantissime battaglie!
Amo chiamarlo "miracolo", e' stato il mio pensiero fisso giorno e notte ma ne è valsa la pena... Vi aggiornerò a guerra vinta!
Passiamo a noi, o meglio a me... Non pubblico da tanto, le possibili risposte al "perché " ho provato a darmele pochi minuti fa ancora sotto al piumone... Cercherò di condividere con voi le 4 strampalate idee che ho, tanto per non andare fuori tema, "partorito".
Il mio nuovo ospedale e' accogliente, il personale e' gentilissimo e io di conseguenza in tre minuti e mezzo già avevo stretto simpatie.
Le mie storie sono sempre state "passioni", ma quasi mai individuali, ho concluso che nonostante io inizi ad ambientarmi non ho ancora raggiunto quello stato di beatitudine che mi serve per entrare nelle storie e nelle persone come "spada nella roccia"...
Ammetto inoltre di non aver ancora assistito a storie "indimenticabili"... Perché?
Da una parte il " parto indolore" toglie il pathos agli eventi.
A Roma il fatto di partorire con dolore ci obbligava ad una partecipazione che qui non è' richiesta, i nostri massaggi antalgici, la doccia calda, i racconti a lieto fine e le tante tante parole di incoraggiamento... Il parto ce lo dovevamo sudare insomma senza mollare la donna 30 secondi e se mollavamo  un attimo partiva la tanto temuta richiesta " fatemi il cesareooooo!" " giammai!" ( ho aggiunto la mia risposta)...
D'altro canto non crediate che io sia contro la analgesia in Travaglio, anzi! Ben venga su libera scelta! Ma se mi si chiede perché scrivo meno, o anzi non scrivo, la prima risposta e' questa... Sono meno presente ai travagli!
In secondo luogo sono una nostalgica e pur pensandoci ancora ( e mai smetterò di farlo) non nascondo che almeno il primo mese non ho fatto che pensare a quanto mi mancassero i miei vecchi colleghi, le mie vecchie ( non anagraficamente) meravigliose ostetriche, le infermiere ( anche maschi) le ausiliarie e tutto il resto...
Ah non parliamo delle pazienti! Le mie pazienti romane mi mancano tantissimo pur continuando a vederle... Ma mi manca sapere di non poter più esser fondamentale nella assistenza ai loro parti...
Ma uno sguardo al passato ed uno al presente...
Ora sono qui e inizio a capire e conoscere luoghi e persone...
Per una bella storia da raccontare mi manca solo il soggetto... Sceneggiatura, regia e quant'altro ci penserò io!
Perdonerete il post senza capo e coda, mal scritto e nemmeno riletto...
Ma qui siamo tra amici, tutto e' concesso!
Buona giornata a tutti!