lunedì 23 maggio 2011

Il coraggio di Raffaella

Questo post è la risposta buona al precedente, una storia ancora più triste forse, ma il finale è degno delle più belle favole, la dedico ad una lettriche che ha vissuto una bruttissima esperienza ed ha commentato il post di ieri...

Raffaella entra nel mio studio più di un anno fa accompagnata da un bambino bellissimo, il suo primo figlio, mi dice "sono incinta, vorrei esser seguita da lei";iniziano così un pò tutte le gravidanze, ma Raffaella ha una storia da raccontarmi...
Qualche anno fa ha avuto un secondo figlio, apparentemente tutto normale, ma il bambino nel corso del suo sviluppo mostrava segni di ritarto psicomotorio, segni purtoppo ingravescenti.
I genitori lo portano a fare tante visite, alla fine un neurologo sospetta una grave patologia genica, patologia purtoppo poi confermata.
Il bambino peggiora giorno dopo giorno, non cammina, non pronuncia la parola "mamma" e a due anni muore.
La patologia in oggetto è rarissima, ha un carattere "autosomico recessivo" come si dice in medichese, cioè entrambi i geni devono esser mutati, con le indagini effettuate su Raffaella e suo marito viene fuori che entrambi sono portatori sani del gene mutato e che il bambino ha avuto la sfortuna di esser quel 25% che eredita entrambi i geni mutati dai genitori...
Loro però vogliono un altro figlio, dopo lo sconforto riprovano, a 12 settimane effettuano la villocentesi, il destino si accanisce, anche questo feto è malato, Raffaella deve affrontare l'aborto terapeutico...
Un anno dopo entra nel mio studio, è di nuovo incinta....
Per prima cosa, dentro si me ho pensato al coraggio di questa donna, ho pensato che io forse al suo posto non ce la avrei fatta a riprovare un'altra volta, ma questo era solo il mio pensiero, a quel punto io dovevo prendere per mano Raffaella ed iniziare questo cammino insieme.
lei è campana, e dei campani ha il sorriso, la solarità, la grinta e la simpatia, questo ci aiuta!
A 12 settimane ovviamente si risottopone a villocentesi e mi dice "ho scelto te perchè quando hai visitato mia madre ho sentito che eri positiva e mi avresti portato fortuna!".
Ovviameete l'attesa è stata dura, per lei, per suo marito, ma anche per me!
Poi un giorno mi chiama, leggo il suo nome, rispondo, lei grida "è sana, ed è una bambina!", io esulto!
Il resto della gravidanza è stato bellissimo, come non poteva esserlo d'altro canto!
Ho fatto nascere io la figlia di Raffaella, la mia ennesima nipotina, terzo cesareo, appena la ho tirata fuori, ho praticamente urlato dalla gioia in sala operatoria!
Ora stanno benissimo, sono una famiglia stupenda, sono la dimostrazione che le cose alla fine accadono come noi le abbiamo sognate...
Non so quante donne avrebbero avuto il coraggio di Raffaella, di certo il suo istinto materno è stato più forte della paura e questo è il messaggio che lancio a quelle persone che hanno vissuto esperienze devastanti come quella di Raffaella e della signora del post precedente: "NON ABBIATE PAURA!"

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