domenica 5 settembre 2010

Come nasce una passione

Sin da bambina a chi mi chiedeva cosa avrei fatto da grande rispondevo "il dottore!". 
La scelta di iscrivermi a medicina dopo il liceo fu quindi semplicissima, non avevo nessun dubbio su questo!
Però volevo fare lo psichiatra, almeno al momento dell'iscrizione, poi pensai alla neurochirurgia ma fui subito scoraggiata da un grande neurochirurgo che vedendomi femmina mi disse che non era la branca giusta per me. Così mi innamorai della gastroenterologia, il Prof Corazza mi aprì un mondo fantastico fatto di rettocolitiulcerose e celiachie, ma bastò un vomito fecaloide in corsia a farmi cambiare idea, o forse cambiai perchè Corazza lasciò la mia Università, si forse si, fu quello il reale motivo.
Allora pensai all'anatomia patologica, ero una secchiona curiosa e il prof  Bianco mi faceva rimanere a bocca aperta durante tutte le lezioni; l'anatomo patologo è il medico che ne sa più di tutti e io non potevo farmi sfuggire una tale opportunità! ma poi pensavo pure che una vita di autopsie e vetrini mi avrebbe tenuta lontano dalle persone e dai pazienti. Con estremo rammarico abbandonai anche questa apparente fantastica idea.
Venne la volta della dermatologia, ma  a pensarci bene quello era un mondo da "bionde" e a me, con gli occhi neri, i capelli biondi non pensavo avrebbero donato.
Gli anni passavano e io, arrivata al sesto anno dovevo pur chiedere una cavolo di tesi a qualcuno.
Attenzione, attenzione, al sesto anno si studia la ginecologia e l'ostetricia, io iniziai ad appassionarmi, c'era di tutto, dalla chirurgia alla diagnostica strumentale, le donne gravide possono avere tutte le malattie e io quindi tutte avrei dovuto conoscerle ed affrontarle. 
Mi appassionai maggiormente all'oncologia ginecologica e andai dal nostro professore, famosissimo, a chiedere la tesi, che ottenni grazie solo ad una media altissima (meno male che stavo sempre a studiare!).
L'ostetricia all'inizio non la consideravo molto, i bambini non è che mi avessero mai più di tanto appassionato.
Invece la frequentazione della sala parto mi portò giorno dopo giorno, parto dopo parto, ad innamorarmi di questa branca bellissima e difficilissima, carica di sentimenti altalenanti.
Io di passioni in fondo ho sempre vissuto e oggi posso dire che il mio lavoro ha scelto me ed io lo ringrazio!

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