domenica 5 settembre 2010

Concetto fondamentale: la gravidanza non è una malattia

Sembra un copione, ma la prima cosa che dico alle mie pazienti e alle donne in generale è "sei incinta e non malata!", concetto elementare, apparentemente scontato, apparentemente...
In realtà molte donne dal primo test di gravidanza intraprendono una serie di comportamenti che sono tipici delle persone malate: non vanno più a lavoro, non cucinano, non fanno sport, smettono di avere rapporti con il marito, disdicono le vacanze e tremila altre amenità.
La colpa di questo, ahimè lo riconosco, è di tanti colleghi che cercano di dipingere con aria malsana la donna gravida, probabilmente per lucrare sulle poverette che in questo modo si sottoporranno a una serie interminabile di visite specialistiche, faranno chili e chili di esami ematochimici e un numero assolutamente inverosimile di ecografie.
Mi fanno tenerezza quando sgranano gli occhi a sentire che in realtà in gravidanza tutto, o quasi, è concesso!
Parlare con le persone è fondamentale, ma per farlo occorre tempo, tanto tempo, per questo diffido da quei medici che fissano un appuntamento ogni 10 minuti.
La mia "prima visita" in gravidanza dura come minimo un'ora, di cui 10 minuti sono dedicati alla prescrizione degli esami e alla visita, e per  il resto ci si perde in chiacchiere... si parla di cucina, di sport, di sesso, di nomi di bambini... si parla in maniera così semplice che quasi sempre riesco a convincerle che stanno iniziando un periodo della propria vita che sarà nuovo, bellissimo e con zero, o quasi, limitazioni!
Tutte le donne dovrebbero esser messe nella condizione di godere della propria gravidanza, di innamorarsi del proprio corpo che cambia e di avere chiaro il concetto che le malattie sono altre!
Che tenerezza quando arrivano in pronto soccorso con una minaccia d'aborto e cominciano ad elencare le volte che negli ultimi giorni hanno passato la scopa, fatto una camminata o anche solo tossito!
Anche in quel caso scatta il mio copione "se fosse così semplice abortire diremmo a tutte quelle che vogliono interrompere una gravidanza di farsi semplicemente una corsetta!"
le normali attività quotidiane non provocano l'aborto e della minaccia d'aborto non esiste terapia! non esiste il farmaco salva gravidanza! il riposo a letto aumenta solo il rischio di trombosi e psicosi per non parlare dei ricoveri preventivi in ospedale!
vogliamo metter a credere che siamo bravi a ricoverarle?
vogliamo difenderci da qualcosa?
assolutamente inutile!
Anche qui basta parlare con le persone, basta sottolineare che se una terapia ci fosse non esisterebbe più l'aborto, basta aver presente che tanti aborti sono in realtà selezioni della natura nei confronti di embrioni con cromosomopatie...
Le mie minaccette le mando a casa, le tranquillizzo, al massimo segno un pò di progesterone e poi dico che per fortuna la successiva evoluzione non dipenderà da me o da loro...
Ah, dimenticavo di dire che ovviamente questa mia condotta non deriva da personali convinzioni, che ovviamente potrebbero esser discutibili, ma da dati scientifici certi ed autorevoli!
Solo partendo dalla fisiologia si può arrivare a parlare di fisiopatologia!

1 commento:

  1. Primo commento! Che bellezza.
    Quando leggo blog mi si rizzano le antennine perche ho un blog di corsa e ho passato un paio di anni e scrivere di tutto....
    Bello che tu parli di queste cose che possono essere utili a molte donne. In bocca al lupo!

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